Benevento, 4 maggio 2025 – Nessuna parola. Nessuna giustificazione. Solo un silenzio assordante che accompagna il Benevento fuori dai play-off e, forse, dentro a una crisi profonda. Dopo il pesantissimo 1-5 subito al “Vigorito” dalla Juventus Next Gen, la società giallorossa ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. Nessun tesserato ha affrontato la stampa, nessuno ha parlato alla città. Un epilogo amaro, il peggiore possibile, per una stagione che si era aperta con ben altre promesse.
Da “campioni d’inverno” al naufragio totale
È difficile mettere ordine nel caos emotivo lasciato da questa serata. Solo pochi mesi fa, il Benevento dominava il girone d’andata con autorità, chiudendo la prima parte di campionato al primo posto. L’entusiasmo era alle stelle, la città sognava una risalita immediata in Serie B, la squadra sembrava aver trovato finalmente un’identità. Ma il 2025 ha portato con sé una spirale negativa inarrestabile: infortuni, cali di rendimento, scelte discutibili, e soprattutto un crollo mentale evidente.
Il girone di ritorno ha spazzato via ogni certezza. La squadra è apparsa svuotata, fragile, priva di leadership. I giovani, protagonisti nella prima parte di stagione, hanno ceduto alla pressione, mentre i calciatori più esperti non sono mai riusciti a diventare il punto di riferimento di cui il gruppo aveva disperatamente bisogno.
Una resa senza combattere
Il match contro la Juventus Next Gen non è mai stato realmente in discussione. Dopo il vantaggio bianconero al 14’, l’espulsione di Berra al 18’ ha scavato un solco tecnico e mentale tra le due squadre. I giallorossi, già in balia degli eventi, sono letteralmente crollati. Senza organizzazione, senza mordente, senza reazione. La rete di Perlingieri sul 3-1 ha rappresentato solo un’illusione. La Juve ha continuato a colpire senza pietà, e il punteggio finale racconta una disfatta totale, senza appello.
La rabbia dei tifosi e un silenzio che pesa
A fine partita, la squadra ha provato ad avvicinarsi alla curva. Un gesto simbolico, forse dettato dal senso di colpa o dalla consapevolezza del fallimento. Ma il pubblico non ha gradito: fischi, cori di disapprovazione, e uno striscione eloquente contro le squadre B ad aprire la serata. La frattura tra ambiente e squadra è ormai evidente.
La società ha scelto la linea del silenzio. Nessuna conferenza, nessun comunicato, nessun volto a prendersi la responsabilità. È forse questa l’immagine più dura da digerire: una sconfitta senza voce, senza dignità, senza spiegazioni. Eppure qualcosa andrà detto, prima o poi. Perché i tifosi meritano rispetto, e non si può semplicemente fuggire da una disfatta così pesante.
Una ferita profonda
Nessuno sa cosa succederà adesso. Il futuro è un’incognita, e la stagione si chiude con più dubbi che risposte. Il Benevento dovrà ricostruire da capo, dentro e fuori dal campo. Servirà chiarezza, umiltà, e soprattutto un progetto solido. Perché serate come quella appena vissuta lasciano cicatrici, e la piazza giallorossa merita molto di più di un mesto silenzio.